Ho lasciato villa Pisani Bolognesi Scalabrin con un ultimo disegno che languiva a metà nel mio portfolio. A volte è necessario allontanarsi da un disegno. In passato l’avrei strappato e abbandonato. Ora mi fermo a riflettere.
Un disegno infelice può spesso essere una liberazione. Il colore, in fin dei conti, non è altro che luce riflessa che cambia, cresce e si attenua. Con questo pensiero in mente, questo disegno è un prodotto della memoria. I colori del giardino sono vividi, le ombre profonde di viola e grigio. Si tratta di un’esplorazione di ciò che potrebbe essere, finita dal cuore di un ricordo.